Girolamo Gracian


Il carmelitano padre Girolamo Gracián fu uno dei principali protagonisti delle fondazioni teresiane e come tale stupisce l’assenza di un suo profilo nel recente Dizionario Carmelitano (2008).
Girolamo nacque a Valladolid, al tempo sede della corte, il 5 giugno 1545, da Diego Gracián, segretario di Carlo V e Filippo I, e donna Giovanna Dantisco, figlia dell’ ambasciatore di Polonia.
Proveniente da una famiglia in cui la cultura era di casa, compì i suoi studi filosofici e teologici nella prestigiosa università di Alcalà, pensando di entrare tra i Gesuiti. Fu ordinato presbitero nel 1569 e alla fine decise di entrare tra i frati Carmelitani “contemplativi”, iniziando il noviziato il 25 marzo 1572, a Pastrana, ed emettendo la sua professione il 28 marzo 1573, nelle mani di Baldassarre Nieto, priore.
A questo punto, professo nemmeno da un anno, Gracián si trovò visitatore subdelegato.

Filippo II
Si trattava di una situazione complessa, generata dalle invasioni di campo nella vita religiosa da parte di Filippo II. Anche se dopo il Concilio di Trento, il Papa aveva affidato ai Generali dei vari ordini, come delegati apostolici, la riforma dei religiosi (“Riforma del Papa”), Filippo II chiese ed ottenne dalla Curia papale di provvedere attraverso suoi incaricati alla riforma di diversi ordini tra cui i Carmelitani  (“Riforma del re”). Era inevitabile un conflitto tra due giurisdizioni. Certo la Curia pontificia avrebbe dovuto evitare il verificarsi di situazioni simili, ma la storia non si cambia.
Così, il nunzio di Spagna Ormaneto, in base alle indicazioni di Filippo II, nomimò due visitatori Domenicani per i Carmelitani: p. Fernandez per la Castiglia e p. Vargas per l’Andalusia. Costui decise di delegare un frate carmelitano “contemplativo” o scalzo: Baldassarre Nieto. Costui, però, non iniziò neppure la visita in quanto ben conosciuto tra i Carmelitani da cui era stato espulso per le sue malefatte, ma preferì subdelegare il giovanissimo ed entusiasta Gracián.

Generale Giovan Battista Rossi Ocarm
Gracián, a questo punto, fu coinvolto in una disputa durissima sicuramente superiore alle sue competenze giuridiche. Infatti, procedé ad una serie di azioni irregolari sotto il profilo canonico, che ledevano le prerogative del Generale, contando sulla protezione del nunzio Ormaneto (+15.06.1577) e del re. Tra queste azioni inviò come superiori in case dell’Ordine giovani frati scalzi, ordinò la fondazione di conventi e monasteri senza autorizzazione né del Papa né del Generale, ecc.
Era inevitabile che, quando le notizie degli abusi arrivarono a Roma, malgrado la protezione regale, ci sarebbe stata una difesa da parte dell’Ordine. Di seguito Gracián continuò ad avere vari incarichi sempre più vasti da parte del nunzio a fronte dei quali l’Ordine, per la stessa autorità papale, dovette difendersi.

L’episodio più grave fu il tentativo di erigere la provincia autonoma dei frati Carmelitani “contemplativi”, ancora una volta, senza autorizzazione né del Papa, né del Generale, il 9 ottobre 1578. Contro questa ipotesi, si era schierata S. Teresa che avrebbe preferito rivolgersi al Generale (Lettere 15.04.1578; 17.04.1578; 15.10.1578).








Moriones I., Il P. Doria e il carisma teresiano (1994).
[nelle pp. 187-197 riporta, tradotte in italiano, le conclusioni della tesi  dello stesso Moriones: Ana de Jesus y la herencia teresiana. Humanismo cristiano o rigor primitivo? (1968)].

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