La Carmelitana Maria
Salazar nacque a Toledo nel 1548. Non sono sicuri i nomi dei genitori. Alcuni
sostengono che il padre si chiamasse Sebastián de Salazar e la madre Maria de
Torres e altri Pedro de Valasco e Maria de Salazar. Maria visse sin da bambina
nel palazzo di donna Luisa de la Cerda e doveva trovarsi in esso già per la
prima visita di S. Teresaa donna Luisa nel gennaio 1562, anche se era piuttosto
giovane. La nascita della sua vocazione rimonta piuttosto alla seconda visita
della Santa, diretta alla fondazione di Malagón nel febbraio del 1568.
Carmelo di Malagon |
Il
9 maggio del 1570, Maria de Salazar prese l’abito di carmelitana nel Carmelo
teresiano di Malagón assumendo il nome di Maria di San Giuseppe, professando
l’11 giugno del 1571.
Dopo circa quattro anno, nel febbraio del 1575, la madre
Teresa bussò al suo terzo Carmelo per la nuova fondazione di Beas e di
Caravaca. Giunti a Beas il 16 febbraio 1575, in tale luogo, verso la metà di
aprile, la madre Teresa che suor Maria di S. Giuseppe fecero un incontro
destinato a cambiare il corso della loro vita con p. Gerolamo Gracian.
Il padre Gracian, subdelegato del
visitatore domenicano Vargas, incaricato a nome del nunzio, per volontà del re
Filippo II, di procedere autonomamente alla riforma dell’Ordine Carmelitano cui
il generale Rossi stava provvedendo, prese una decisione probabilmente al di
fuori della prudenza e delle sue facoltà. Infatti, ordinò alla madre Teresa
molto riluttante di cambiare itinerario e recarsi a fondare a Siviglia, senza
altri permessi né del Generale, né del Papa.
Maria di S. Giuseppe fu
interpellata da S. Teresa sulla sua destinazione, visto che si pensava di
condurla come priora di Caravaca e la stessa scelse come destinazione Siviglia,
luogo controverso e difficile, sia perché era un emporio mondiale di commerci internazionali
ed intrighi, sia per come nasceva la fondazione, sia perché nella ricca città
erano già presenti due comunità Carmelitane, sia maschili che femminili.
Carmelo teresiano di Siviglia |
Il 29 maggio 1575 si diede
inizio alla comunità di Siviglia con priora Maria di S. Giuseppe. Ma già in
dicembre, una novizia che non si era trovata bene, denunciò la madre Teresa e
le sue sorelle all’Inquisizione. Anche se tutto si risolse bene furono tempi
difficili e penosi. Nel dicembre del 1578 iniziò un altro episodio doloroso a
causa di due monache con un equilibrio psichico precario che ottenuto
l’appoggio del confessore denunciarono nuovamente Maria di S. Giuseppe che fu
deposta e messa nel carcere monastico fino a quando si provarono infondate le
varie accuse mosse verso di lei, p. Gracian e la madre Teresa, e fu
riconfermata priora il 28 giugno 1579.
Il
10 dicembre 1584, Maria di S. Giuseppe partì per Lisbona dove fondò il Carmelo
S. Alberto e S. Giuseppe. Con l’elezione a provinciale del p. Doria, noto
avversario del padre Gracian e di quanti a lui facevano riferimento come la
madre Maria di S. Giuseppe, cominciò un altro periodo di vessazioni,
interrogatori, lettere intimidatorie dal 1587 al 1588, che culminò nella
richiesta al papa da parte delle madri Anna di Gesù (Lobera) Maria di S.
Giuseppe (Salazar) di poter rimanere fedeli alle norme e allo stile di vita
iniziato da S. Teresa.
S. Giovanni della Croce |
All’arrivo
della risposta positiva di Papa Sisto V, l’ira del Doria esplose e minacciò di
abbandonare le monache al loro destino per insubordinazione. Nel 1591, dopo il
capitolo provinciale, i principali esponenti della linea teresiana, riscossero
il premio della loro coerenza. S. Giovanni della Croce uscì dal capitolo senza
cariche e destinato a partire per il Messico se non fosse morto. Gerolamo
Gracian, con vari tranelli e “confessioni” estorte, fu espulso dagli Scalzi.
Maria di S. Giuseppe, invece, fu privata di voce attiva e passiva per due anni,
rinchiusa nel carcere conventuale per un anno con la possibilità di ascoltare
la messa solo la domenica.Per completamento, ricco di conoscenze e
dell’appoggio di Filippo II, ottenne nuove Costituzioni (1592)
conformi ai suoi desideri di governo e di controllo delle monache che impose a
tutte le Scalze.
Ormai
Teresa stava diventando anziché un vero punto di riferimento spirituale per i
suoi stessi figli, poco più un simbolo, neppure troppo gradito al Doria che
vedeva il Carmelo alla luce della descalcez spagnola come la quintessenza della
penitenza e dell’eremitismo. Formazione teologica, fraternità, apostolato, missioni,
per lui rappresentavano un cedimento da ciò che lui voleva il Carmelo fosse.
Alla morte del padre Doria,
nel 1594, sotto il generalato del p. Elia di S. Martino, ci fu una breve
tregua, ma le tribolazioni non erano terminate. Con l’elezione, infatti, di
Francesco di S. Maria, solerte sostenitore della linea del Doria, si arrivò all’incredibile.
Senza processo, madre Maria di S. Giuseppe fu fatta uscire dal suo monastero
per ordine del generale nell’agosto del 1603 e portata in penitenza nel
monastero castigliano di Cuerva dove morì il 19 ottobre per cause non note a 55
anni di età.
Il P. Silverio di S. Teresa
annota una ricognizione della salma che fu trovata integra dopo alcuni anni, ma
non precisa la data. Successivamente, sempre nel XVII, si decise di mettere il
corpo nella sepoltura comune di Cuerva, probabilmente per evitare una qualche
forma di culto.
Il 15 Dicembre 2000 il Definitorio Generale degli Scalzi autorizzava le pratiche per avviare il processo di beatificazione della madre Maria.
Il 15 Dicembre 2000 il Definitorio Generale degli Scalzi autorizzava le pratiche per avviare il processo di beatificazione della madre Maria.
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